Tweet Senza Prometeo: marzo 2012

mercoledì 28 marzo 2012

Il neoliberismo : la dittatura del terzo millennio


Uno spetro si aggira  per il mondo , non ha il volto truce del nazismo, non ha la spietata pianificazione dello stalinismo. Si presenta bene , ha le credenziali  di eccelsi economisti , premi nobel , capi di governo di nazioni ritenute da sempre democratiche . Utilizza mezzi ritenuti  altro dalla politica, come le banche , le finanziarie , il mercato .
Per capire dobbiamo andare ai tempi  della contrapposizione est-ovest , del muro di Berlino, dei due blocchi che dividevano il mondo : quello capitalista da una parte e quello comunista dall’altra .
Il comunismo ovvero la filosofia economica nata dalle intuizioni di Karlo Marx  e poi tradotta nella Russia  postzarista da Lenin dopo la rivoluzione d’ottobre, aveva creato grandi speranze di riscatto rispetto alle disuguaglianze gia’ esistenti  in occidente , e accentuate dalla  rivoluzione industriale dell’800 . Dall’altra parte il capitalismo dopo la crisi del 1929 aveva lasciato sul campo molte delusioni e molti poveri in piu’ . Con  l’avvento della seconda guerra mondiale e la successiva suddivisione in blocchi il capitalismo doveva contrastare anche politicamente quel di piu’ di speranze che larga parte dell’umanita’ nutriva nell’uguaglianza promessa dal comunismo .
 Ecco allora che nasce la corrente filosofica di un geniale economista , il britannico John Maynard Keynes che gia’ nel 1936 con The General Theory of Employment, Interest and Money aveva gettato le basi per  lo stato sociale . Quel capitalismo dal volto umano capace di garantire  anche attraverso lo Stato oltre che il mercato , quello che da solo lo Stato riusciva  garantire nel blocco comunista : una vita dignitosa  per tutti .
 Nel 1989 con la caduta del muro di Berlino e il conseguente tracollo del comunismo sovietico , venne meno la necessita’ per il capitalismo occidentale di  manifestarsi anche come capitalismo sociale .  A questo proposito dobbiamo considerare come la caduta del comunismo non fosse stata determinata tanto da rivolte dei cittadini  dell’est desiderosi di ribellarsi ad una dittatura , ma piuttosto fu determinata in prima istanza da cause economiche  le cui  origini vanno ricercate in una guerra strisciante di competizione tra oriente e occidente e da  manipolazioni economiche non molto diverse da quelle che ora mettono a rischio lo stato sociale in Europa .
Il venir meno del grande antagonista  comunista ridette fiato al capitalismo che via via  riprese  il controllo e il dominio dell’economia mondiale, anche la dove paesi come la Cina , pur dichiarandosi ancora comunisti, di fatto hanno abbracciato totalmente il metodo capitalista .
Questa  egemonia  si manifesto’ appieno negli anni 80 quando  Ronald Reagan e Margaret Thatcher: leader conservatori, in politica interna, introdussero radicali riforme in senso liberista sulla scorta delle filosofie neoliberiste di Milton Friedman  e prima di lui di Friederich von Heyek.
Il vero volto del nuovo capitalismo finanziario si rivela cosi’in tutta la sua scellerata  violenza  avendo come obbiettivo primario lo smantellamento del modello Keynesiano e dello Stato sociale,ammantandolo spesso di  anticomunismo .  
Sempre piu’ la politica diventa un‘orpello inutile , una consacrazione di riti che perdono valore e potere per sostituirsi con il potere di organismi che , stando fuori dalla politica,  la  condizionano e la dirigono .  Le cosiddette banche d’affari , i cosiddetti investitori internazionali diventano i veri despoti che controllando i grandi movimenti finanziari possono determinanare le politiche e dettare le leggi a loro piu’ convenienti a scapito delle popolazioni e a scapito soprattutto dei lavoratori , anche attraverso la globalizzazione  dei mercati  voluta e alimentata ad arte . 
Tutto cio’ avviene con il consenso  e il plauso degli economisti tutti al servizio del nuovo credo liberista, un credo che sempre piu’ si delinea come una tragica ideologia fondamentalista che non ha nulla di scientifico, ma pretende di interpretare l’economia secondo leggi  naturali prescindendo dall’uomo e dalle sue variabili .  Qui sta il clamoroso successo di una pratica economica disastrosa a qualunque verifica empirica: presentare con l’aureola della “imparzialità scientifica” modelli matematici del tutto privi di coerenza con la realtà .
Oggi siamo tutti meno liberi  e quando anche i governi apriranno gli occhi  sara’ tardi, a meno che un sussulto di dignita’ risvegli i popoli portando il capitalismo liberista al pari del comunismo sovietico e del nazismo alla fine della sua storia .  

venerdì 9 marzo 2012

Popolo : una parola che ha perso significato

Nel tempo che viviamo fatto di ingiustizie sempre piu' evidenti , il crescente e drammatico divario tra ricchi e poveri in Italia, cosi come nei paesi occidentali, ha smentito chi si illudevano che il liberismo avrebbe portato piu' benessere per tutti .

 Quei diritti che sembravano intangibili perche' conquistati con il sangue di tante lotte operaie e di un popolo che davvero era sinonimo di unita' nella ricerca e nella rivendicazione di un progresso che fosse civile prima ancora che economico e industriale , stanno via via estinguendosi corrosi da governi e politiche sempre piu' tese ad aumentare i benefici di pochi a scapito dei tanti .

  Il "popolo" e' diventato un magma indistinto dove si mescolano proletari e borghesi, donne e uomini , ricchi e poveri fino a diventare il pretesto per giustificare la presenza di governi maleodoranti e fascisti .

 In questo quadro i vecchi slogan cone "Potere al Popolo" cosi cari alle vecchie generazioni sono fuori dal contesto attuale e si dovrebbe allora parlare di "Potere agli Ultimi" per ribaltare di nuovo la storia delle societa' e delle nazioni come ci insegna la storia, che essendo staria di uomini, deve periodicamente ripartire da zero per rinascere dalle sue ceneri .

mercoledì 7 marzo 2012

"L'equita' " dimenticata

Il governo aveva promesso rigore ed equita' . 
Abbiamo visto rigore verso le pensioni e i pensionati , vediamo rigore nel voler riformare l'articolo 18 , vediamo rigore nell'impedire le proteste contro un'opera superflua come la Tav .
 L'equita' e' fatta di fichi secchi , di finte liberalizzazioni, di scarse o nulle azioni contro i grandi patrimoni, i denari scudati o nascosti in Svizzera, delle spese militari, contro la corruzione ecc. La giustizia sociale rimane una chimera perche' manca un governo, manca una politica, si e' persa una filosofia che metta l'uguaglianza al primo posto . 


Quando l'eguaglianza e la fratellanza (egalite', fraternite') diventeranno piu' importanti di una liberta' sempre interpretata a vantaggio del piu' forte non si avranno vere novita' nella conduzione delle nazioni . Il mondo e' stato condannato alla rovina quando si e' pensato che gli ideali del comunismo, nel senso originario del termine, avessero esaurito la loro spinta propulsiva .


98 miliardi spesi per l'alta velocita' che trasporta 300.000 passeggeri, 4 miliardi spesi per i treni regionali e pendolari che trasportano qualche milione di persone . Risultato : ferrovie da terzo mondo per tutti , ferrovie di lusso e in perdita per pochi . Questo e' emblematico del modo di concepire " l'equita' " .