Al centro della discussione politica non c’è la situazione
del paese , non le reali necessita’ dei cittadini .
Per l’ennesima volta si
parla ancora di Berlusconi , oggi per le decisioni della consulta che deve
decidere la decadenza da senatore in seguito alla sentenza definitiva che lo
vede condannato per frode ed evasione fiscale .
Ancora una volta ,
nelle discussioni viene a galla la contrapposizione tra l’idea di una
democrazia basata solo sulla volonta’ popolare e una democrazia basata sulle
regole imposte dalla Costituzione , tra una semidemocrazia populista e
plebiscitaria e una democrazia dove le liberta’ di tutti sono garantite dai
pesi e contrappesi di una lungimirante
carta costituzionale quale è quella Italiana .
In passato avevamo gia’
vissuto chi aveva considerato il popolo come
il soggetto che doveva consacrare un leader supremo che fosse legittimato dal plebiscito
popolare a decidere per tutti avendo in se un potere al disopra della legge e
dei cittadini in nome di questa legittimazione .
I dittatori del 900 infatti
erano saliti al potere in Europa non con autentici colpi di stato , ma
attraverso una sorta di legittimazione di altri organi dello stato e
dall’entusiasmo popolare : cosi’ in Italia Mussolini , cosi in Germania Hitler
.
Quella parte di Italiani che ha consacrato Berlusconi "leader maximo" consciamente o meno ricalca
quelle antiche e tragiche convinzioni .
Ecco quindi che si assiste, non da oggi, alle esternazioni
di molti rappresentanti del PDL i quali
giustificano la permanenza di Berlusconi
in base a concetti del tipo : Berlusconi rappresenta i voti di milioni
di cittadini, la legge deve concedere ai leader politici uno status di
immunita’ in funzione della loro posizione, e lo stesso Berlusconi in varie
occasioni si e’ espresso piu’ o meno palesamente dichiarando il suo essere al
di sopra della legge, che deve riguardare i comuni cittadini, ma non la sua
persona o quelli nel suo “status “.
La liberta’ quindi
intesa come la liberta’ di pochi di essere e agire come meglio credono senza
vincoli di sorta.
In ragione di cio' ne consegue che quindi la stessa
Costituzione e il concetto stesso di Costituzione ,come somma di regole nate dal
post fascismo e dai partiti figli della lotta al fascismo, diventa un'ostacolo a questo tipo di liberta' e al limite un'orpello che non dovrebbe avere nessuna applicazione reale . I figli del fascismo , mai morti, si manifestano nella filosofia plebiscitaria e anticostituzionalista che di volta in volta vogliono adeguare al loro perverso disegno golpista ben espresso gia' nella adesione dello stesso Berlusconi e di tanti politici alla loggia P2 di Licio Gelli .