Tweet Senza Prometeo: settembre 2013

mercoledì 11 settembre 2013

La democrazia senza costituzione e' ancora democrazia ?

Al centro della discussione politica non c’è la situazione del paese , non le reali necessita’ dei cittadini . 
Per l’ennesima volta si parla ancora di Berlusconi , oggi per le decisioni della consulta che deve decidere la decadenza da senatore in seguito alla sentenza definitiva che lo vede condannato per frode ed evasione fiscale .
 Ancora una volta , nelle discussioni viene a galla la contrapposizione tra l’idea di una democrazia basata solo sulla volonta’ popolare e una democrazia basata sulle regole imposte dalla Costituzione , tra una semidemocrazia populista e plebiscitaria e una democrazia dove le liberta’ di tutti sono garantite dai pesi e contrappesi di una lungimirante  carta costituzionale quale è quella Italiana .
 In passato avevamo gia’ vissuto  chi aveva considerato il popolo come il soggetto che doveva consacrare un leader  supremo che fosse legittimato dal plebiscito popolare a decidere per tutti avendo in se un potere al disopra della legge e dei cittadini in nome di questa legittimazione .
 I dittatori del 900 infatti erano saliti al potere in Europa non con autentici colpi di stato , ma attraverso una sorta di legittimazione di altri organi dello stato e dall’entusiasmo popolare : cosi’ in Italia Mussolini , cosi in Germania Hitler .
Quella parte di Italiani che ha consacrato Berlusconi  "leader maximo" consciamente o meno ricalca quelle antiche e tragiche convinzioni .
Ecco quindi che si assiste, non da oggi, alle esternazioni di molti rappresentanti del PDL  i quali giustificano la permanenza di Berlusconi  in base a concetti del tipo : Berlusconi rappresenta i voti di milioni di cittadini, la legge deve concedere ai leader politici uno status di immunita’ in funzione della loro posizione, e lo stesso Berlusconi in varie occasioni si e’ espresso piu’ o meno palesamente dichiarando il suo essere al di sopra della legge, che deve riguardare i comuni cittadini, ma non la sua persona o quelli nel suo “status “.

 La liberta’ quindi intesa come la liberta’ di pochi di essere e agire come meglio credono senza vincoli di sorta.
 In ragione di cio' ne consegue che  quindi la stessa Costituzione e il concetto stesso di Costituzione ,come somma di regole nate dal post fascismo e dai partiti figli della lotta al fascismo, diventa un'ostacolo a questo tipo di liberta' e al limite un'orpello che non dovrebbe avere nessuna applicazione reale .  I figli del fascismo , mai morti, si manifestano nella filosofia plebiscitaria e anticostituzionalista che di volta in volta vogliono adeguare al loro perverso disegno golpista ben espresso gia' nella adesione dello stesso Berlusconi e di tanti politici alla loggia P2 di Licio Gelli .