Tweet Senza Prometeo: Immigrazione tra errori e strumentalizzazioni

lunedì 27 aprile 2015

Immigrazione tra errori e strumentalizzazioni

Da mesi per non dire da anni non si placa una discussione accesa sul tema degli immigrati che vengono oggi piu' di ieri utilizzati a fini elettorali per accaparrarsi i voti dell'elettorato piu' debole culturalmente e meno capace di comprendere la complessita' di un fenomeno non risolvibile con degli slogan e tanto meno con proposte farraginose e fantasiose destinate a scontrarsi con la realta' . L'Italia si trova in un collo di bottiglia da cui e' difficile uscire stando all'interno di una realta' europea priva di una unita' politica e quindi incapace di decisioni che non siano quelle condizionate dagli Stati piu' forti politicamente ed economicamente .
Dall'altra parte del mediterraneo una situazione caotica impedisce qualsiasi soluzione realistica in grado di regolamentare i flussi migratori a meno di prendere in considerazione un'intervento militare, peraltro impossibile senza un'avvallo dell'ONU e delle altre nazioni , che caccerebbe di nuovo chi ci provasse in una sorta di Vietnam senza fine .
La situazione e' ulteriormente aggravata dalla situazione sociale per cui miglia di italiani disperati si vedono messi in competizione con altrettanti disperati provenienti da altri paesi .
 La sacrosanta richiesta di un reddito minimo e di un tetto rimasta inevasa verso gli strati piu' esposti della popolazione crea rabbia e risentimento verso quegli immigrati a cui viene almeno garantito un vitto e un alloggio di cui molti italiani non godono a causa della incapacita' dei governi di farsi seriamente carico di queste situazioni .
Cio' che sconcerta e' anche una regolamentazione molto discutibile che non consente neanche a quegli immigrati che alloggiano in Italia di svolgere un qualsivoglia lavoro spesso contro la loro stessa volonta' .
In molti Comuni ospitanti  la popolazione locale assiste a tanti giovani immigrati che vivono le loro giornate oziosamente in attesa di un permesso o di un riconoscimento che impiega mesi se non anni ad arrivare. Allora viene lecito chiedersi se invece non sarebbe di grande utilita' impiegare queste risorse in lavori socialmente utili  come forma di compensazione per il vitto e l'alloggio fornito dallo Stato presso gli stessi Comuni ospitanti . Questo avrebbe il doppio effetto di dare un senso alla permanenza degli immigrati rendendoli davvero pertecipi della comunita' e dando alla popolazione locale l'immagine positiva di persone che danno un aiuto concreto alla comunita' ospitante e rendendoli quindi meno ostici ai loro occhi . Come ? spazzando le strade e ripulendo i parchi cittadini per insegnare a chi non lo sapesse il rispetto verso la cosa pubblica , aiutando gli anziani e le persone in difficolta' , questo solo per fare degli esempi , cioe' creare una integrazione fatta non solo di parole ma di azioni concrete . Tutto questo sarebbe possibile se, solo in questi casi, si derogasse alle tante norme burocratiche che strangolano ogni iniziativa come spesso  succede nel nostro paese .
Spesso si sente dire che dovremmo aiutare questi potenziali immigrati e fuggitivi nei loro paesi . Premesso che l'Africa, per esempio, e' un continente ricchissimo di materie prime pregiate e quindi potrebbe vivere di quello che produce se solo non fosse stato da sempre sfruttato solo dalle potenze occidentali impoverendo invece le popolazioni, ogni aiuto sarebbe possibile solo se quelle stesse potenze decidessero di mettere in atto aiuti corposi e concreti , ma questa opzione e' evidentemente fallita da decenni e non sara' certo un Salvini a imporla . Poi esiste il problema delle guerre atroci che rendono impossibile ogni trattativa umanitaria e di sviluppo e chi fugge dalle guerre e come chi fugge da una casa che brucia , niente e nessuno potra' impedirgli di fuggire da una  morte certa anche in cambio di una morte forse possibile.
I flussi migratori  quindi non si fermano e si possono al massimo regolare se esistono le condizioni , attualmente inesistenti , per farlo .

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